L’intervento presenta le scelte adottate dall’ACS per la realizzazione del suo sistema di conservazione dei beni archivistici informatici che saranno oggetto di acquisizione in un futuro che deve essere vissuto come un “già presente” vista la trasformazione della memoria documentaria contemporanea sempre più orientata al principio del digital first. Un progetto che, superando il “Repository” degli archivi digitali degli organi statali centrali (compito affidato all’Istituto nel 2008) perché portatore di una visione monolitica, ha individuato, partendo dall’esperienza della Regione Toscana, come modello adeguato e sostenibile quello del “Polo di conservazione”. Un modello collaborativo, in linea con il Piano triennale di AGID e con l’evoluzione del modello OAIS, in cui l’ACS ha il ruolo di direttore d’orchestra cui spettano, in ragione del suo mandato istituzionale, le decisioni in materia di principi, politiche, disposizioni e strategie conservative e di accesso alle risorse digitali custodite. Un progetto, infine, che ha come ulteriore obiettivo quello di individuare, insieme al MEF, comportamenti precoci e condivisi che consentano, fin dalla fase attiva dei documenti e degli archivi digitali, di governare le criticità e le complessità della conservazione digitale permanente.

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